Il difensore del Milan Simon Kjaer racconta i bruttissimi momenti vissuti dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio.

Simone Kjaer in un’intervista a SportWeek sprona alcuni suoi compagni di squadra a progredire ulteriormente. “Quando mi sono fatto male ho staccato la spina dal calcio per quattro mesi, non guardavo neanche le partite. Ero in contatto con Pioli e i compagni, nient’altro: non andavo neanche più a Milanello perché non avevo niente da dire e da fare. Sono tornato più o meno a 10 partite dal termine e i ragazzi mi hanno accolto regalandomi la mia maglia firmata da tutti loro”. 

Lo scudetto lo sento mio, lo abbiamo vinto tutti insieme. Non avevo mai avuto un infortunio così grave. Mia madre mi disse di far finta di essere un eremita, e io mi sentivo proprio così. Spero che Daniel Maldini possa dimostrare allo Spezia ciò che vale, mi sembrava maturato e più pronto. Leao e Tonali voglio vederli quest’anno: devono crescere enormemente, quello che hanno fatto l’anno scorso non basta più. Rafa ha qualità straordinarie e non può permettersi partite in cui si vede poco, deve essere sempre decisivo. Voglio vedere Origi: quando eravamo insieme a Lille era un ragazzino, ora deve essere un campione che fa la differenza. Le avversarie sono state aggressive sul mercato, sarà ancora più dura perché tutti vogliono battere i campioni d’Italia. Noi possiamo ancora crescere, nessuno al Milan ha finito di farlo“. 

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ultimo aggiornamento: 07-08-2022


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